Prendere un mucchio di scemi sorrisetti complici allo schermo, aggiungere qualche sguardo mesto, qualche bocca semiaperta, qualche fronte corrugata. Indurire con panico riflesso, ipocondria accecante -si ottiene attraverso accurato ping-pong osmotico-, grave senso di inquietudine, ma risate secche e improvvise come starnuti. Nel silenzio della riflessione che segue alla meraviglia, finire con l'impasto iniziale: titoli scarni, bianco su nero, e musica con la Maiuscola. Jazz, lirica, canzonette...poco importa. A patto che sia: un energico e irriverente colpo di spugna sul petto incrostato da uno strato di ruggine spesso un'ora e mezza. A voi, voi e un film di Woody Allen.
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