giovedì 17 febbraio 2011

Una scoperta di oggi

Le Azure Ray mi ricordano un giorno di settembre scorso. Ero seduta su una scomoda gradinata di ferro, perchè i posti a sedere erano già tutti occupati da ragazzi, sopra i quali galleggiava un chiacchiericcio piacevole. Di fronte a noi, un palchetto senza pretese e sulla sinistra, al di là degli spalti, il canale. Da lì il vento tirava e ci pungeva, nessun riparo dalla Skuespilhuset che si affaccia sull'acqua.
 Le gemelline sono entrate. Graziose e intimidite, una incappucciata in una felpa grigia, l'altra inghiottita da una giacca larga e pesante, "ine" davvero.
Il vento le avrà viste troppo strette da quel pubblico discreto ma addossato sul loro spazio, perchè ha deciso di dar loro coraggio e ha diffuso il suono. Un canto puro, aspro, poi quieto, e forte, forte più del vento con cui correva, ci ha avvolti e trapassati, per liberarsi sull'acqua. E l'imbrunire di una sera fredda nessuno l'ha notato, placido si è posato sulla Skuespilhuset che si affaccia sull'acqua e su di noi.



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